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I sogni e le speranze svaniscono nel bosco

I sogni e le speranze svaniscono nel bosco

(Maria Pia Bonanate, Famiglia Cristiana, 20 febbraio 2000)

 

È un romanzo nato dal silenzioso e appartato viaggio nel passato di uno scrittore che cerca nelle vicende pubbliche e private di ieri le patrie perdute, i riferimenti che hanno fatto la storia del nostro paese.

È un percorso che aveva compiuto con successo ne Il delitto della contessa Onigo, un suggestivo giallo psicologico, ambientato in un Veneto cupo e feudale.

Anche questo nuovo racconto, ricco di splendidi ritratti di gente comune, resi indimenticabili da un vibrante linguaggio poetico, ha come sfondo la terra veneta, raccontata attraverso una vicenda emblematica delle fatiche e delle tante povertà dell’Italia contadina.

È quella che vede protagonista il Montello, il bosco proibito.

Che è anche un luogo dell’anima, dove i padri depositavano i loro sogni di riscatto rubando clandestinamente la legna, e i figli attingevano la speranza di un po’ di fortuna.

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